Ci sono tanti imprenditori che con il loro lavoro creano ricchezza.
Ma ce ne sono alcuni che si sforzano di creare valore. Per il pianeta, e per le persone che lo vivono.
Uno di questi è Angelo Bandinu, fondatore dell’azienda di imballaggi ecosostenibili Nakuru. L’obiettivo di Angelo è rivoluzionare il mondo del packaging, offrendo la possibilità di scegliere prodotti efficienti ma che impattino il meno possibile sull’ambiente.
Oltre a creare imballaggi completamente plastic-free e riciclabili, con il progetto “We Love a Green Planet” del main brand Nakpack, l’azienda promuove una cultura produttiva basata sulla circolarità delle risorse, evitando il più possibile gli sprechi durante la produzione e piantando alberi in tutto il mondo.
Ci racconti della sua attività di imprenditore: com’è nata la sua azienda?
Il nostro progetto è nato per offrire una soluzione sostenibile ad un problema concreto, ovvero le rotture delle bottiglie durante le spedizioni.
Da ex titolare di un’enoteca online vedevo con i miei occhi la quantità di polistirolo che ero costretto ad utilizzare per le mie spedizioni. All’epoca non c’erano alternative in cartone, e così ho deciso di rimboccarmi le maniche e progettare io stesso una soluzione più rispettosa dell’ambiente.
Quali sono i valori che guidano lei ed i suoi collaboratori?
Mi piace pensare che la mia azienda sia una sorta di tribù, che combatte per sopravvivere e per prosperare, e che al suo interno è legata da valori comuni fortemente sentiti.
Quali sono questi valori?
Innanzitutto, ogni qualvolta un membro del team è chiamato a fare una scelta, cerca sempre di selezionare la soluzione meno impattante per l’ambiente, in ogni ambito. Per noi, prendere e restituire deve essere alla base delle relazioni tra le persone, le imprese ed il nostro Pianeta.
Diamo poi particolare spazio alla crescita individuale, come mezzo per lo sviluppo del gruppo. Per questo l’azienda offre ai suoi collaboratori un’Academy mensile nella quale poter crescere sia dal punto di vista personale che professionale. Tra le realtà che ci permettono di formare i nostri dipendenti c’è anche l’Associazione Nemo Arte, organizzatrice dell’evento Origo21, che sfrutta le storie e gli archetipi delle fiabe per risvegliare le potenzialità e le risorse di ognuno.
Come mai ha scelto di essere partner del progetto Origo?
Origo vuole rendere l’arte accessibile a tutti, e lo fa sottolineando la responsabilità che ogni essere umano ha nei confronti del pianeta e delle altre persone.
Abbiamo deciso di sostenere questo evento anche per dare la possibilità al nostro territorio di ospitare un vero e proprio esperimento artistico, in grado di unire l’arte e l’introspezione.
Secondo lei come può l’Arte contribuire agli obiettivi aziendali?
Credo che l’arte sia in grado di far emergere parti di noi che altrimenti rimarrebbero inesplorate. E questo, nella vita come anche nel lavoro, consente il superamento di ostacoli e barriere che spesso ci autoimponiamo. Ecco dunque che introdurre l’arte in azienda permette di aprirsi a nuovi orizzonti, ed abbracciare la dimensione del possibile.